Giovedì 08 Dicembre 2005

 

Arriviamo a Lavagna da MasSub diving alle 9.45 e dopo aver preparato l'attrezzatura subacquea ed esserci cambiati partiamo per raggiungere la meta programmata: la secca dell'isuela. Appena fuori dal porto ci rendiamo conto che il mare sta salendo rapidamente e all'incirca sulla verticale di Zoagli un'onda prende la barca al traverso e ci mette in grosse difficoltà, con una inclinazione vicina al limite del ribaltamento, la perizia del driver che ci raddrizza prontamente con un colpo di timone e un pelo di gas. Il Dive Leader del diving ci comunica che visto la forza del mare è impensabile raggiungere l'isuela e consiglia una immersione alla punta del faro; ma dopo aver ancorato sulla punta appare chiaro a tutti l'impossibilità del recupero a fine immersione per l'altezza delle onde. I due gruppi di immersione decidono unanimamente di portarsi al ridosso a San Fruttuoso e di immergersi al Cristo degli Abissi per mantenere un livello di sicurezza acettabile. Dopo avere ancorato ed essersi preparati, il nostro gruppo di immersione si immerge sulla boa raggiungendo il basamento della catenaria a 17 metri. E' immediatamente chiaro quale sarà l'andamento dell'immersione vista la visibilità di 50 cm. Verificato il rilevamento bussola e tenendo la costa sulla nostra sinistra affondiamo rapidamente alla massima profondità programmata di 30 metri, arrivando in una spaccatura di roccia verticale piena di anfratti ricchi di corallo rosso, galatee, spugne gialle e di tutte le forme di vita dell'ambiente coralligeno. Il buio a 30 metri è quasi totale e ci obbliga ai segnali luminosi ed ai comportamenti tipici di una immersione notturna. Dopo aver trascorso circa 15 minuti in profondità risaliamo alla quota iniziale di 19, 20 metri e dopo aver cercato cernie o altre forme di vita sotto tutti i massi incontrati, decidiamo di risalire effettuando una sosta di sicurezza profonda e quella canonica ai cinque metri. La temperatura dell'acqua di 15 gradi ormai si fa sentire da tutti i membri del team non forniti di muta stagna e quindi senza troppo rammarico raggiungiamo l'imbarcazione, e dopo aver sistemato e assicurato l'attrezzatura ci copriamo con giacconi , guanti e cappucci. Il ritorno è stata una ulteriore avventura con una mare frontale formato che ci costringe a continue deviazioni per affrontare le onde nel modo corretto. Dopo circa 1 ora di navigazione (il triplo del tempo normalmente necessario) e varie onde che coprono totalmente l'imbarcazione, arriviamo al porto di Lavagna. Il piacere di una doccia calda e successivamente della tavola imbandita all'interno del diving completano la nostra giornata di avventura tra brindisi, fette di salame di felino e noci di parmigiano.