La Storia
RELITTO DEL PIROSCAFO "BOLZANETO"
Distanza dalla costa: quasi un
miglio di fronte alla costa tra Bonassola e Framura (Sp).
Il "BOLZANETO" come è conosciuto
dai subacquei che frequentano la parte est della Liguria è un piroscafo della
società armatrice ILVA di Genova con la classica poppa sottile, che fu silurato
il 29/06/1943, di fronte a framura (SP) dal sommergibile inglese Sportsman.
La nave, con propulsione a vapore pescava 5 metri e mezzo e poteva raggiungere
quasi i nove nodi di velocità con una stazza di 2220 tonnellate, una lunghezza
di 87 metri ed una larghezza di circa 13 metri. L'esplosione la spezzò in due
tronconi e ulteriori danni furono causati più tardi durante il recupero del
carico. La prua e la poppa sono affondate su un fondale fangoso e distano circa
100 metri ad una quota di circa 54 metri mentre le parti meno profonde si
trovano tra i 39 e i 43 metri. In questo evento bellico perirono circa una
ventina di marinai. Sulla poppa è situato un cannone fornito di scudo
antischeggia ed il ponte è totalmente ricoperto di reti. |
MARTEDì 25 Luglio 2006
Incontrato il team d'immersione,
formato da Paolo, Alessandro, Luca e Agostino, alle 6.30 all'ingresso
dell'autostrada, iniziamo il viaggio per raggiungere Levanto, località in
provincia di La Spezia. Il viaggio si svolge senza problemi ed alle 8.15
puntualmente ci troviamo di fronte ai bagni "Vallesanta" per iniziare a
predisporre l'attrezzatura necessaria per l'immersione; questa verrà condotta
con un bibombola caricato ad aria compressa come miscela di fondo ed una bombola
decompressiva Nitrox 50/50. Dopo aver controllato la disposizione di ogni parte
dell'equipaggiamento, il funzionamento di tutti gli erogatori, l' effettiva
quantità di aria e nitrox presenti nella bombola ed aver analizzata la
percentuale di ossigeno dei gas che utilizzeremo, incontriamo Ivano, simpatico
ed affidabile titolare del diving "Lisca di Pesce". Dopo aver caricato
l'equipaggiamento indossiamo le mute, i computers ed i profondimetri di scorta e
ci rechiamo al molo di imbarco dove, stabilite le coppie di immersione e
sistemato e ordinato a bordo tutto l'equipaggiamento, ci imbarchiamo e
partecipiamo al briefing pre immersione a cui partecipa anche Ivano, esperto
istruttore subacqueo e nostro supporto in superficie. Fissata la profondità
massima, e pianificato il tempo di fondo si analizzano e si registrano sulle
lavagne da polso la profondità degli stop e la loro durata, questo sarà
necessario per una eventuale deco d'emergenza derivata dalla impossibilità di
ottenere dati dai computer subacquei. Ivano ci illustra la sistemazione del
trapezio decompressivo e la dislocazione delle bombole contenenti l'aria di
scorta. Prendiamo finalmente il mare alla volta di Bonassola, località più ad
ovest di Levanto lungo la costa Ligure. Il mare ci accoglie con una calma che
rasenta quella di un laghetto di montagna, e questo ci permette di raggiungere i
pedagni arancioni che segnalano il relitto in poco più di 15 minuti. Ancorata la
barca e fissato il campo decompressivo al galleggiante che sorregge la cima di
discesa, indossiamo i gruppi ara e ci lasciamo cadere in mare, assaporando il
sollievo che ci fornisce l'acqua fresca al contatto con la pelle. Nonostante
l'ora, la temperatura ambiente è rapidamente salita ed unita ad un elevato tasso
di umidità, ci ha fatto sudare le proverbiali sette camice in tutti le fasi
precedenti l'immersione.
Indossate finalmente le maschere
ci rendiamo conto della visibilità eccezionale, possiamo seguire la cima di
discesa che si perde nel blue per circa venti metri. Iniziamo la discesa e
dopo aver effettuato un breve stop a 40 metri per verificare il livello di
narcosi, raggiungiamo il ponte del piroscafo. La visibilità, nonostante sia
ridotta rispetto ai primi 35 metri, rimane pur sempre di circa 5 o 6 metri e
questo ci permette di apprezzare le dimensioni del cannone situato sul ponte di
poppa. passando a destra del cannone ed affondando giriamo lungo la fiancata
della nave guardando all'interno attraverso gli oblò. E pinneggiando sui 50
metri raggiungiamo il timone e l'elica del piroscafo. 2 metri di visibilità
attorno all'elica sono sufficienti per farcene apprezzare le dimensioni di circa
4/5 metri di diametro. Passati tra l'elica ed il timone ritorniamo lentamente
sul ponte e analizziamo i comandi di puntamento del cannone e le incrostazioni
della canna. Il ponte è totalmente coperto da una rete da pesca che ostruisce i
passaggi e blocca l'accesso ai locali interni. Avendo raggiunti i 18 minuti di
tempo di fondo ci raduniamo ed iniziamo il lento ritorno in superficie scandito
dal controllo della velocità di risalita e dagli stop decompressivi. Raggiunti i
6 metri inizio a respirare il Nitrox 50/50 e imposto sul mio computer il gas
decompressivo. Passando dall'aria al Nitrox il totale dei minuti decompressivi
viene immediatamente ridotto ma eseguo le tappe richieste dal computer
secondario impostato ad aria, e finalmente dopo circa una mezz'ora riemergiamo
contenti e con una scorta d'aria sufficiente per una seconda immersione poco
impegnativa.
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