Martedì 22 Agosto 2006
E finalmente siamo riusciti a
ritornare sulla Amoco Milford Haven! Il team di imersione dopo aver scaricato
l'attrezzatura subacquea, prende contatto con il TechDive Diving Center di
Arenzano. Molto professionali e simpatici i componenti dello Staff.
Eccezionale il supporto per la ricarica di Gas. E dopo aver fatto un
briefing dettagliato utilizzando anche il modello in scala di proprietà del
diving, con il mare piatto ed un magnifico sole, imbarcati sul maxi gommone ci
dirigiamo a poco meno di un miglio dalla costa, sul sito di affondamento della
Haven. Giunti sul posto iniziamo ad indossare i gruppi ara e ad entrare in
acqua. Ci si presenta immediatamente una situazione di visibilità per noi
inusuale ed una leggera corrente che corre verso ovest. Arrivati sul ponte sulla
sommità del cassero a -32 metri ci controlliamo velocemente a vicenda e quindi
partiamo per la visita da tanto attesa. Scendiamo immediatamente di un livello
seguendo una scaletta e giriamo intorno al cassero fino alla passerella di
dritta piegata dal calore eccessivo dell'incendio, quindi entriamo nel ponte di
comando sbirciando dalle finestre sul lato di prua, da cui entrano saraghi
giganti e frotte di pesce vario che senza paura ci girano attorno. Uscendo
giriamo sulla sinistra e ritorniamo sul ballatoio verso poppa da cui parte una
sogola di buone dimensione che porta al fumaiolo che si vede benissimo a circa
10 o 15 metri di distanza, seguendo la cima controcorrente aiutandosi con
le mani per non affannarsi arriviamo al fumaiolo di circa 5 metri di diametro
che sale dal ponte sottostante a 55/58 metri. Dopo aver curiosato nelle cavità
buie che scendono verso il basso, ritorniamo verso il cassero con corrente a
favore, e quindi in velocità senza muovere una pinna. Arrivati al mancorrente
del secondo ponte a -41 metri ed essendo passati ormai 16 minuti dall'inizio
dell'immersione ci dirigiamo alla linea di risalita e verificata la presenza di
tutti i componenti il team di immersione a 18 minuti di fondo iniziamo la
risalita. Un deep stop a 20 metri per due minuti, la cancellazione del proprio
cognome dalla lavagnetta posta sulla linea di raccordo per la stazione
decompressiva e poi via verso la prima tappa decompressiva segnalataci dai
computers subacquei. Terminata tutta la fase decompressiva e di sicurezza
addizionale riemergiamo e risaliamo a bordo. Rientrati a terra facciamo la
conoscenza con Gino, titolare del diving ed esperto e navigato subacqueo che ci
fornisce informazioni tecniche e logistiche che ci permettono di concludere la
spedizione seduti comodamente davanti ad una tavola imbandita.
Hanno Partecipato all' Immersione:
Cristiano Bonassera
Gianluca Borella
Giovanni Bottazzi
Agostino Fortunato
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